A Campo dei fiori c’è un uomo sul rogo
un uomo che brucia e che rimane muto
la gente che passa si ferma ben poco
un bicchiere di vino, si scambia un saluto
ma a Campo dei fiori la ferita brucia ancora
dopo quattro secoli di sangue
e c’è ancora quell’ombra
vestita soltanto di fuoco e di fiamme.
A Campo dei fiori c’è un uomo sul rogo
un uomo che brucia e non dice una parola
la gente che passa si ferma ben poco
un bicchiere di birra e così si consola
ma a Campo dei fiori quando scende la sera
c’è qualcuno che canta una canzone
e sui tetti di Roma c’è una luna serena
che ripete il suo nome.
A campo dei fiori c’è un uomo sul rogo
che fece la fine dell’abbacchio arrosto
la gente che passa si ferma ben poco
un bicchiere di vino e lascia libero il posto
ma a Campo dei fiori quell’ombra rimane
da sola a bruciare sul suo rogo
la ricorderemo, la celebreremo
col ferro e col fuoco.
A Campo dei fiori c’è un uomo sul rogo
un uomo che brucia e non ci maledice
la gente che passa si ferma ben poco
un bicchiere di birra e se ne va via felice
ma a Campo dei fiori di stagione in stagione
c’è un uomo che sul quel rogo muore
lo vendicheremo cantando il suo nome
e portandogli un fiore.
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