la luna a centocelle in fondo ad una strada
che curva verso un orizzonte chiaro
potrebbe essere america magari california
una san francisco dal profilo avaro
dotrebbe starci il mare dopo quella contrada
oltre l’insegna della pizzeria
ma c’è soltanto roma una sirena che suona
una mazurka di periferia
so già che arriverai il passo da soldato
con il cappello in testa il bavero rialzato
ti sentirò cantare il cd l’auricolare
per una controvoce a michael stype dei rem
la luna a centocelle tra i clacson e le stelle
nella costellazione del serpente
hai già un pò di ritardo ti cerco con lo sguardo
mi sento addosso gli occhi della gente
è qui l’appuntamento una persiana chiusa
la luce bianca e fredda di un lampione
per ingannare il tempo serve una buona scusa
ti posso dedicare una canzone
so già che arriverai il labbro corrucciato
quell’aria da folletto un pò triste ed incazzato
perderò la ragione mi mancherà un pò il fiato
per questi tuoi vent’anni rinchiusi dentro un bacio
la luna a centocelle la gobba un pò a ponente
che sembra quasi quasi una patata
e non m’importa niente dei clacson della gente
ora che finalmente sei arrivata
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