Tu, la voce ridondante, che sveglia i bimbi nella pancia della mamma
Lei che chiosa ad occhi bassi, con l’aria austera di una vecchia nobildonna
Lei con i capelli lisci, una cascata di acqua morbida e pura
Tu con la testa tutta quanta intorcinata, come un campo dopo l’aratura
Tu ricolmo di entusiasmi ed emozioni, che trasformi ogni cosa in un colore
Lei che osserva stando sempre un po’ in disparte, così discreta e così parca di parole
Tu che suoni la chitarra e che canti con la gola in libertà
Lei che solo quando guida si concede un poco di velocità
Chi lo sa come sarà il bambino
Chi lo sa come sarà il bambino
Sarei proprio curioso di scoprirlo
Tu quasi mitteleuropeo con una strana e misteriosa religione
Lei di ascendenza levantina, mediterranea per le forme e per l’umore
Tu che sei l’imperatore, l’eroe normanno senza macchia e né paura
Lei che tesse la sua tela come una reginetta scura
Ma chissà come sarà il bambino
Ma chissà come sarà il bambino
Sarei proprio curioso di conoscerlo
Giuseppe Cataldi says:
ma che dolce, una domanda che ci facciamo sempre quando stiamo con una donna…