Quello in cui credevo allora
me lo ricordo ancora bene
il comunismo, il potere a chi lavora
rosso il sangue nelle vene
con i miei occhi di post adolescente
lo sguardo fisso nel futuro
da una finestra di un albergo di Acqui terme
vidi una stella disegnata sopra un muro
e tu per noi eri già storia
e tu per noi eri già memoria
già memoria
Chissà che cosa si è presentato
alla Cascina Spiotta
davanti al primo coraggioso carabiniere
forse una finestra rotta
e un po’ di vino in un bicchiere
un po’ di latte
e un dolce odore di lavanda
e il tuo corpo supino con ai piedi le ciabatte
che Alberto ti ha comprato in una Standa
e tu per noi eri la distesa in terra
e tu per noi vittima di una guerra
di una guerra
Chissà Renato quante volte
ha ripensato a quella scena
e ti ha spedito un pensierino nella notte
in diciotto anni di galera
e la tua stella amara ormai è tramontata
e la realtà si è capovolta
la tua bandiera è caduta sulla strada
forse qualcuno l’ha raccolta
e tu per noi fotografia sbiadita
e tu per noi hai dato la tua vita
la tua vita
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